Deadbook: il sadico reality della morte al Piccolo Teatro di Catania

Curioso e interessante thriller-horror da palcoscenico questo Deadbook, scritto e diretto dal regista catanese Francesco Maria Attardi e in scena al Piccolo Teatro di Catania dal 23 al 27 ottobre.

La trama è tanto semplice quanto angosciante. Una ventina di sconosciuti si svegliano all’interno di una stanza asettica. Tra di loro, persone di sesso, età, estrazione, condizione e nazionalità differente. Ciascuno è costretto a rimanere all’interno di un cerchio rosso: chi prova a oltrepassarlo, muore misteriosamente. Nessuno ricorda come sia finito lì, né sa quale mente sadica possa aver organizzato quella perversa trappola. Ben presto, i malcapitati cominciano a comprendere il gioco perverso al quale sono stati costretti a prendere parte. Un meccanismo perverso gestito da un misterioso “sistema” costringe i partecipanti ad eliminarsi tra loro, uno alla volta, attraverso il “like” di un social network, come in un sadico reality show in tempo reale. E ogni scelta deve essere effettuata in pochi minuti.

Com’è facilmente immaginabile, soprattutto per chi bazzica i torture porn alla Saw L’enigmista e simili, un contesto teorico così estremo e terribile rappresenta lo scenario ideale per spingere qualunque individuo, fosse anche il più virtuoso o innocente, a mostrare il suo lato più spietato e gretto. Non solo l’omofobo, il conservatore, l’avvocato senza scrupoli o il cinico calcolatore: a perdere la gara con la propria dignità tocca proprio a tutti, persino bambini, paraplegici, donne incinte e adolescenti. Persino il pubblico.

E qui arriva la grande novità. Perché Deadbook non è solo una tesa esperienza passiva. La peculiarità di questa rappresentazione è proprio il coinvolgimento degli spettatori che, tramite l’accesso ad una chat privata all’inizio dello spettacolo mediante una rete interna, sono chiamati in causa in alcuni momenti cruciali della storia per decidere quale tra due personaggi eliminare. Un mini sondaggio a colpo di click che, idealmente, decretava la morte di una persona. O almeno, avrebbe dovuto. Perché qui si verifica, per chi scrive, l’unico grande paradosso di questa operazione a conti fatti bella, originale, interessante nonché assai ben scritta e recitata. Infatti, in (almeno) 2 delle 5 votazioni previste, la narrativa ha dovuto ignorare la decisione emersa dalla maggioranza, che aveva improbabilmente deciso di fare fuori il personaggio più indifeso o amabile. Una contromossa sadica, stavolta però da parte del pubblico verso la regia, convinta che i più avrebbero scelto l’opzione pilotata dalla trama ogni singola volta. Una tesi – peraltro sancita nel finale da una irriverente e simpatica voce sintetica – che ha trovato una falla proprio in quel libero arbitrio che intendeva negare. Più che un’incongruenza della trama, ci piace considerarla come una vittoria degli spettatori verso “il sistema”. Qualunque esso sia.

 

Gianluca Grisolia

 

Cast:
GianMarco Arcadipane | Marco Arena | Giovanni Arezzo
Verdiana Barbagallo | Francesco Bernava | GioVanni Maugeri
Loredana Marino | Viola Lupoi | Mario Opinato | Pasquale Platania | Giovanni Pappalardo | Mariachiara Pappalardo| Damiano Randazzo | Ruggero Rizzuti | Awa Sar |
Nicoletta Seminara | Alice Sgroi | Renny Zapato

Scritto e diretto da Francesco Maria Attardi
Aiuto regia: Marco Arena
Scenografia: Alessia Zarcone
Produzione: Teatro Mobile di Catania
in collaborazione con Teatro della Città
Ufficio stampa: Elisa Valentina Guccione