Metti la nonna in freezer – Recensione

Humor britannico, commedia spagnola e un pizzico di comicità all’italiana: è questa la ricetta di “Metti la nonna in freezer”, la pellicola diretta dai giovani registi Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, che mette insieme un cast molto ben assortito, a cominciare da Fabio De Luigi, che veste i panni di Simone Recchia, maresciallo della Guardia di Finanza tutto d’un pezzo, che nasconde la sua incredibile timidezza nei confronti delle donne riversando tutte le proprie energie nel lavoro, costringendo i suoi collaboratori a turni massacranti e straordinari non pagati . «Cupido l’avessa sparà!», si augura uno dei finanzieri e, finalmente, nel corso di uno dei suoi innumerevoli blitz (nei quali si riconosceranno molti casi di cronaca, dai finti invalidi ai matrimoni truffa) si innamora a prima vista di Claudia (Miriam Leone), una giovane e talentuosa restauratrice, titolare di una piccola azienda sull’orlo della bancarotta, a causa dello Stato che non le ha pagato alcuni lavori. Per fortuna, la nonna Brigit (Barbara Bouchet) contribuisce con la sua pensione a pagare lo stipendio delle dipendenti di Claudia, la svampita Margie (Marina Rocco) e la cinica Rosanna (Lucia Ocone). Quando la nonna muore, Claudia e le sue amiche pianificano una truffa per continuare ad incassare la pensione ed evitare il fallimento.

“Metti la nonna in freezer”: un gustoso surgelato

La bellissima Miriam Leone ha già dato prova di essere un’attrice comica convincente, ma in “Metti la nonna in freezer” mostra una verve ironica insospettabile e forma un trio perfetto con le complici Marina Rocco (“abbonata” al ruolo della svampita, che l’ha resa famosa nella fiction tv “Tutti pazzi per amore”) e l’immensa Lucia Ocone, eterna amante di uomini sposati che le spezzano il cuore. Per non parlare di Barbara Bouchet, da sex symbol degli anni Settanta a nonna “congelata” (ma il suo personaggio si mostrerà sorprendente anche da morta) e del veterano Fabio De Luigi, alle prese con la sua ennesima commedia (l’ultima è stata Questione di karma). Altro che surgelato: i giovani registi Fontana e Stasi cucinano un piatto gustoso e fresco, un film dal ritmo incalzante – sottolineato dall’azzeccatissima colonna sonora – e politicamente scorretto, che strizza l’occhio alla black comedy statunitense senza tralasciare i capisaldi della commedia nostrana.

Monica Scillia