Paolo Sorrentino e i suoi “aspetti irrilevanti”: il 4 febbraio a Modena

I tic, le manie, le ossessioni, le paranoie, le contraddizioni, le abitudini delle persone. Paolo Sorrentino è partito dai piccoli modi di essere per raccontare il nostro stare al mondo. Libro di ritratti o romanzo corale, “Gli aspetti irrilevanti” (Mondadori) parte dagli scatti in bianco e nero del fotografo Jacopo Benassi che aprono le storie immaginate di ventitré persone di cui Sorrentino non conosceva nulla. Il libro è da poco in libreria, e il regista ha scelto di presentarlo personalmente in un’unica data a Modena, al BPER Forum Monzani, sabato 4 febbraio alle 18.

Ecco allora Donna Emma, perfida viceportiera di uno stabile signorile sulla panoramica di Napoli, che terrorizza tutti; il boss della camorra Salvatore Varriale, detto dai nemici a’ Libellula, il romantico cantante di pianobar Peppino Valletta che vive per il figlio disabile e Girolamo Santagata “avvocato romano e misantropo internazionale”. Passando dal riso al dolore, dall’ironia alla commozione, Sorrentino alterna e mescola i registri mettendoci di fronte alla solitudine delle persone, a storie d’amore e d’amicizia che sono commedie, melodrammi, tragedie e farse, nella realtà e nella finzione.
Ma Sorrentino non sarà solo, sale sul palco del Forum insieme a Serena Dandini, anche lei con la sua nuova proposta “Avremo sempre Parigi” (Rizzoli), che più che una guida turistica è una dichiarazione d’amore per la sua città preferita. Si tratta di “passeggiate sentimentali” in disordine alfabetico, dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc attraversando la G di Gare, la M di Muri e la V di Verne. Qui le passioni dell’autrice ci svelano a ogni angolo suggestioni, storie, personaggi indimenticabili e posti segreti da visitare di persona alla prima occasione o semplicemente sognare adagiati sul divano di casa. Come i protagonisti di Casablanca, anche noi «avremo sempre Parigi», che pure in questi anni duri continua a stupirci con la sua formidabile bellezza e la sua capacità di rialzare la testa.