Scandalo molestie, Catherine Deneuve controcorrente: critiche alla campagna #metoo

“Lo stupro è un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno – anche ostinatamente o in maniera maldestra – non lo è, come la galanteria non è un’aggressione machista”: fa discutere la lettera aperta, pubblicata ieri dal quotidiano francese Le Monde e firmata da un centinaio di donne – tra cui l’attrice Catherine Deneuve, la giornalista Elisabeth Levy e la scrittrice Catherine Millet – secondo cui le iniziative come l’hashtag #metoo siano state meritorie nel “liberare la parola” delle donne, ma abbiano “comportato, sulla stampa e sui social network, una campagna di delazioni e accuse pubbliche di individui che, senza che si lasci loro la possibilità di rispondere o di difendersi, vengono messi esattamente sullo stesso piano di violentatori”. Una “giustizia sbrigativa” che “ha già fatto le sue vittime, uomini puniti nell’esercizio del loro lavoro, costretti a dimettersi, avendo avuto come unico torto quello di aver toccato un ginocchio, tentato di strappare un bacio, o aver parlato di cose ‘intime’ in una cena di lavoro, o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a una donna che non era egualmente attirata sessualmente”. “Difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale”, siamo “abbastanza mature” da “non confondere un goffo tentativo di rimorchio da un’aggressione sessuale”, scrivono le donne francesi che non si riconoscono “in questo femminismo che, al di là della denuncia degli abusi di potere, assume il volto dell’odio verso gli uomini e la sessualità”. Parole che hanno scatenato il dibattito sui social: tra le prime a commentare c’è Asia Argento, una delle vittime del produttore Harvey Weinstein – secondo cui “Catherine Deneuve e altre donne francesi raccontano al mondo come la loro misoginia interiorizzata le abbia lobotomizzate fino al punto di non ritorno”. Interviene su Twitter anche Samantha Geimer, la donna che il regista Roman Polanski ha ammesso di aver stuprato nel 1977 quando aveva 13 anni: “Sono d’accordo con la signora Deneuve. Le donne hanno bisogno di uguaglianza, rispetto e libertà sessuale, otteniamo ciò sostenendo noi stesse e noi stessi. Non chiedendo agli altri di proteggerci e definire cosa è ‘permesso’ alle donne”.