Shakespeare parla siciliano in “Romeo Q Giulietta”, a Catania dall’8 al 10 febbraio

L’universalità dei temi e della poetica del Bardo è nota da sempre, ma l’esperimento 100% made in Sicily della regista Francesca Ferro conferma tale argomentazione rafforzandola di una veste ancora più poetica. Sua infatti l’idea di mettere in scena Romeo Q Giulietta, versione attualizzata dell’opera shakespeariana recitata in siciliano (su traslazione fedele di Alessio Patti).

La pièce, organizzata dal Teatro Mobile di Catania e ospitata presso il Centro Zo della provincia etnea dall’8 al 10 febbraio, traspone la romantica tragedia ai giorni nostri tra le strade di un tipico quartiere popolare catanese, dove non è difficile incrociare rappresentanti della famiglia Montecchi. Ad esempio Benvolio, che aspetta con ansia Mercuzio sbucare da dietro l’angolo in preda ad effetti allucinogeni di sostanze sconosciute mentre Tebaldo, in sella ad un motorino truccato, gli taglia la strada e altri due dei Capuleti gli fanno il dito medio urlandogli contro. Prima ancora che il sole scompaia del tutto e la luce gialla dei lampioni si rifletta sul nero della pietra lavica, è possibile scorgere deboli ombre femminili popolare le strade per dare il via alla compravendita: per la Nutrice, un’altra notte di lavoro è appena cominciata. Alla stazione, dopo aver preso un selz limone e sale, un giovane cerca di scavalcare il muro di un’abitazione. Non è un ladro, ma solo il nostro Romeo che sta andando a trovare la sua Giulietta.

Il cast di eccellenti attori siciliani è composto da Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Verdiana Barbagallo, Dany Break, Fabio Costanzo, Domenico Gennaro, Mansour Gueye, Loredana Marino, Giovanni Maugeri, Mario Opinato, Maria Chiara Pappalardo, Pasquale Platania, Teresa Spina e Renny Zapato, con la straordinaria partecipazione di Guia Jelo.

Le musiche di Massimiliano Pace, i costumi a cura di Giusi Gizzo, gli allievi dell’Accademia CAMS Studio, centro arti e mestieri per lo spettacolo e l’aiuto regia Teresa Spina arricchiranno uno spettacolo unico dimostrando come il Teatro Mobile di Catania è pronto a sviluppare “Nuove Forme”, non a caso il leitmotiv di questa terza stagione, con il preciso obiettivo di ripartire sempre dalla Sicilia.