The Circle – Recensione

Mae (Emma Watson), è una giovane e ambiziosa impiegata appena entrata a far parte della famiglia di The Circle – la più grande azienda di tecnologia e social media del mondo – grazie alla sua amica Annie (Karen Gillan), che fa parte del management della società e che le offre la possibilità di sostenere un colloquio. Inizialmente scettica, riservata e poco “social”, Mae si lascia affascinare prima dall’entusiasmo di Annie, poi dal fondatore della società Eamon Bailey (Tom Hanks), una sorta di Steve Jobs che intuisce le sue potenzialità e la incoraggia a rinunciare alla propria privacy per essere completamente “trasparente”, condividendo ogni istante della propria giornata con altri membri della community, con l’obiettivo di rendere la vita più smart, di aumentare la partecipazione attiva della cittadinanza e di creare un mondo dove sentirsi più al sicuro. Ma ben presto Mae si accorge che i suoi fini, seppur nobili, hanno un prezzo da pagare.

Basato sul bestseller internazionale “Il Cerchio” di Dave Eggers, “The Circle” è un thriller psicologico ambientato in un futuro che sembra non troppo lontano, una sorta di profezia che si autoadempie e che descrive un mondo in cui la condivisione online rappresenta praticamente l’unica forma di socialità e la privacy non è qualcosa da tutelare, ma è vista in maniera negativa, così come descritto nel “Grande Fratello” di orwelliana memoria (una delle tante citazioni è rappresentata dalle microtelecamere di TruYou, un’applicazione lanciata dall’azienda proprio per avere occhi ovunque).

Diretto magistralmente da James Ponsoldt – che ha anche scritto la sceneggiatura, insieme ad Eggers – “The Circle” è affascinante, ma al tempo stesso inquietante e spaventoso, ben interpretato da Emma Watson – capace di trasportare lo spettatore nelle varie fasi del suo percorso di “conversione” all’interno della società – e da Tom Hanks, nei panni del pigmalione e/o padre padrone, pronto a tutto per realizzare i propri interessi.

Monica Scillia