Grande successo per la Tosca di Alessandro Cecchi Paone in Sicilia

La sera della prima non ha riservato un’accoglienza climaticamente mite, all’attesissima Tosca supervisionata da Alessandro Cecchi Paone, che ha debuttato al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 13 luglio. Poco prima dello spettacolo, una voce gentile dalla regia (la stessa che avvisa dell’inizio imminente, pregando di spegnere o silenziare i cellulari) ha dato un annuncio che ha fatto storcere il naso a molti. Parafrasando, la comunicazione avvertiva che i due protagonisti, il soprano bulgaro Svetla Vassileva e il tenore Marcello Giordani avevano deciso di esibirsi ugualmente nonostante la forte indisposizione per il caldo. Quasi una magnanima concessione, insomma, a sottolineare la preesistenza di una “tragedia scampata” reale rispetto a quella di finzione da mettere in atto.

Da un preludio tanto indisponente, il rischio di assistere ad una performance pretenziosa e poco appagante era concreto. Per fortuna, così non è stato. Al contrario, lo spettacolo prodotto dal Coro Lirico Siciliano, ha saputo regalare grandi emozioni per tutta la sua importante durata. Merito non solo di uno spirito fortemente rispettoso sia del libretto che dello spartito originali, ma anche delle scenografie caravaggesche di Alfredo Troisi.

Sebbene suggestivo, il Teatro Greco di Siracusa non è uno scenario consueto per le opere liriche, essendo invece ambientazione per eccellenza di tragedie e commedie teatrali classiche. Eppure la location si è rivelata perfetta per restituire la portata drammaturgica di una storia come quella della Tosca, caratterizzata da un susseguirsi di eventi assai incalzante.

Qualche momento di incertezza canora lo ha effettivamente avuto Giordani, soprattutto nell’aria più attesa del suo personaggio, “E lucevan le stelle”. Tuttavia ha saputo sapientemente mascherare le sue debacle marcando la disperazione sommessa del suo credibile e commovente Cavaradossi. È stato lo stesso Cecchi Paone, salutando il pubblico alla fine, a rivelare che, a quanto pare, fino alla sera precedente il tenore di Augusta e la stessa Vassileva erano “senza voce”. Che si sia trattato di un’affermazione iperbolica o meno, il risultato finale è stato di una tale bellezza e intensità da far perdonare qualunque cosa.

La prossima tappa prevista è quella di martedì 30 luglio al Teatro Antico di Taormina, mentre a seguire ci sarà la serata di domenica 4 agosto al Teatro Greco di Tindari. Per chi si troverà in Sicilia in quei giorni, due date da segnare assolutamente sul calendario.

 

 

Gianluca Grisolia