La dea fortuna – Recensione

Ferzan Ozpetek ritorna alle atmosfere de “Le fate ignoranti” con il suo 13esimo film, “La Dea Fortuna”. Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo) stanno insieme da più di 15 anni ma nonostante il grande affetto che li lega, hanno perso il senso del loro amore. Arturo è insoddisfatto del suo lavoro da traduttore, Alessandro lo tradisce: entrambi si trascinano in una stanca routine, senza avere il coraggio di troncare la loro relazione. All’improvviso, il loro mondo viene travolto dai piccoli Martina e Sandro, i due figli della loro amica Annamaria (Jasmine Trinca), che deve lasciarli qualche giorno per sottoporsi ad alcuni controlli medici. L’arrivo dei due bambini porterà un pizzico di magia nelle vite di Arturo e Alessandro, portandoli a compiere una scelta folle.
Ne “La Dea Fortuna” si ritrovano tutte le caratteristiche del cinema ozpeketiano. Un vero e proprio ritorno al passato, al film che ha reso famoso il regista turco, “Le fate ignoranti”. L’elemento del cast corale LGBT, “abbandonato” in “Napoli Velata” ritorna ne “La Dea Fortuna”, insieme al protagonista Stefano Accorsi, alla fantastica Serra Yilmaz – a cui sono riservate le battute più sagge e divertenti – e un Filippo Nigro sorprendente, nei panni di un uomo tenero e indifeso. A questo si aggiungono le colorate scenografie dei terrazzi romani, le tavole imbandite, i tradimenti, la pioggia che bagna tutto e tutti e una colonna sonora che si appiccica addosso (“Luna Diamante” di Mina e Ivano Fossati strappa il cuore).
Grande merito della riuscita del film va proprio agli attori, dai più piccoli – Sara Ciocca ed Edoardo Brandi – ai più grandi. Jasmine Trinca è perfetta nei panni de “La Dea Fortuna” che, oltre a fare da Cupido tra Arturo ed Alessandro, torna a sconvolgere le loro vite con una disarmante naturalezza. Altrettanto azzeccata la scelta coraggiosa di Barbara Alberti nei panni della severa madre di Annamaria. Con una carica emotiva che forse mancava nelle sue ultime pellicole, Ozpetek guida lo spettatore nelle crepe della relazione tra Arturo ed Alessandro, interpretato da un sorprendente Edoardo Leo, capace di grandi momenti di tenerezza con i bambini e intenso con Accorsi, con il quale costruisce sguardi, gesti e “non detti” che sostituiscono parole superflue. Indipendentemente dalla tematica LGBT, “La Dea Fortuna” è un film sul Caso che travolge, come l’amore: preparatevi a farvi travolgere dal ritorno di Ozpetek.

Monica Scillia