Le ragazze di Wall Street – Recensione

Destiny (Constance Wu) è una ragazza che fa del suo meglio per sbarcare il lunario: lavora in uno strip club ma si ritrova con un compenso misero alla fine di ogni lunga notte. La sua vita cambierà per sempre grazie all’incontro con Ramona (Jennifer Lopez) che, oltre a un corso accelerato sulle varie figure delle pole dance, la prende sotto la sua ala e le mostra come guadagnare di più grazie agli uomini di Wall Street che frequentano il club. Un anno dopo, la crisi economica che ha travolto l’economia americana colpisce anche Ramona e Destiny, che si inventano una truffa ingegnosa per rimettersi in corsa verso il successo, ma il gioco diventa troppo pericoloso. Una giornalista (Julia Stiles) racconterà la loro storia.

Oltre 100 minuti che scorrono veloci e traboccano di icone pop: tra le stripper ci sono anche Cardi B e Lizzo, ma il clou si raggiunge quando al club arriva Usher (nei panni di se stesso). E poi c’è lei, in tutto il suo splendore (sì, ha cinquant’anni). Tralasciamo le “doti” recitative: Jennifer Lopez funziona solo quando È Jennifer Lopez. È la brillante stella de “Le ragazze di Wall Street”, magnetica e inebriante, in un ruolo (e un outfit) alla portata di pochissime star di Hollywood.

Strip e girl power!

Tornando al film, si vede che dietro la macchina da presa c’è una donna. Lorene Scafaria, sceneggiatrice e regista, si è ispirata all’articolo della rivista New York intitolato “The Hustlers at Scores”, scritto da Jessica Pressler. Da “Striptease” con Demi Moore a “Showgirls” con Elizabeth Berkley, è difficile raccontare il personaggio di una spogliarellista abbandonando lo stereotipo della donna-oggetto. Invece, ne “Le ragazze di Wall Street”, Lorene Scafaria riesce a descrivere lo strip club come qualsiasi altro posto di lavoro, con le sue dinamiche interne e le gerarchie in continua evoluzione. E soprattutto mostra la sorellanza che nasce tra un gruppo di donne che si rendono conto che combinare i loro talenti le rende molto più potenti.

La regista è tanto abile a raccontare la salita di queste donne verso il successo che si perde proprio quando comincia la discesa: il ritmo si spezza e, mentre ci si avvicina a un finale fin troppo scontato, spunta pure la questione morale (era accettabile che le donne rubassero questi soldi perché probabilmente erano stati rubati?) della quale non si sentiva proprio il bisogno.

Monica Scillia